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Venezia – città da favola, un miracolo fondato sulle isole della laguna al nord del mare Adriatico.

La storia di Venezia inizia  a metà del V secolo (412 anno), quando gli abitanti di terraferma  trovarono rifugio dalle invasioni barbariche  sulle piccole isole.

Nel priodo dal VIII al XVIII secolo, quasi mille anni, Venezia fu la  repubblica più serena . Grazie alla posizione geografica  sul mare Adriatico fra Est ed Ovest e con un sistema pilitico avanzato, Venezia è diventata una delle più importanti nazioni commerciali,; una porta verso modi esotici, nel non  ancora scoperto Oriente.

Ma lasciamo il processo di formazione di Venezia come uno stato potente: questa informazione c'è in qualsiasi manuale, e parliamo invece dell’origine dell'ARTE SARTORIALE  nella regione del Veneto.

L' agricoltura a Venezia era impossibile a causa della mancanza di terra, l' economia si basava sulla  navigazione marittima e pesca. Sviluppando il commercio, aumentò anche  la maestria degli artigiani, che si univano a laboratori specializzati  con le loro scuole e loro  statuti. Queste associazioni professionali, obbligatorie per il lavoro, diventarono  la base della Repubblica Veneta.

Nel priodo di XIII-XVIII Venezia salì sul  trono reale della moda.

Alla fine del XIII secolo i veneziani, usando i segreti portati Marco Polo dalla Cina, superarono  i maestri bizantini nell’arte di produzione della seta. Dal XVIII gli artigiani cominciarono a specializzarsi.  In quel periodo sono nati i primi sarti che facevano gli ordini individuali per i cittadini nobili.

Nella Repubblica Veneziana Vi erano  leggi contro il lusso che condannavano qualsiasi persona che inventava “moda nuova” tramite  multe o carcerazione. Determinati erano  anche i colori dei vestiti secondo una gerarchia che faceva vedere a tutti lo stato sociale, economico e politico della persona.

Maestri tintori tenevano segreto le ricette di fabbricazione delle loro tinture, raccontando leggende di ogni sorta dei demoni e gli spiriti maligni, che abitavano presso le tintorie per intimidire i potenziali cacciatori del loro segreti.

L'assioma che il miglior sarto è un uomo che  è stato conosciuto anche a Venezia nel XIII secolo. Il fatto interessante è che i sarti non dettavano la moda nuova ma erano i clienti che sceglievano in modo indipendente i tessuti e i modelli. Un sarto  sceglieva  invece solo la fodera, il taglio e la cucitura.

 Esisteva anche una legge che vietava  ai sarti di proporre stili nuovi, considerando  questa innovazione come una grossa spesa  per i clienti.

Per quello i sarti veneziani contavano solo sulla loro professionalità e non  sulla possibilità di creare qualcosa di nuovo. Ad esempio il taglio della toga del Doge non si modificava da secoli. A seconda dela stagione si faceva di panno e di lana, di velluto e di seta usando  pregiati tipi di pelliccia. Sulle spalle si metteva una lunga tunica di velluto biano in rilievo con un disegno araldico.

I vestiti dei veneziani erano comunque  eleganti, ricchi e avevano tante linee e stili diversi.

Ma avendo tutte queste leggi severe da dove sono arrivati il lusso e la varietà dei modelli e gli accessori?

I carnevali veneziani  hanno dato  inizio alla fantasia dell' abbigliamento.

 É necessario prestare attenzione ai cernevali veneziani, dei quali viveva tutta Venezia.

I carnevali veneziani provengono dalla cultura latina:  le origini di questa festa si trovano nelle feste saturnali romani.

Durante questi festeggiamenti era sovvertito l'ordine sociale: gli schiavi potevano considerarsi temporaneamente degli uomini liberi, e come questi potevano comportarsi. Per non guastare i festeggiamenti dei pregiudizi di classe tutti mettevano le maschere. Così arrivata sul palcoscenico la Maschera – la protagonista del carnevale veneziano.

L’epoca d’oro dei carnevali veneziani fu il  XVIII secolo. In quel periodo il Carnevale era  non solo l’evento più grande dell’anno ma anche il senso dell’intera esistenza a Venezia. Durante il carnevale niente era troppo coraggioso, troppo matto, troppo vergognoso ed i vestiti si adattavano allo spirito del carnevale.

Particolarmente ricercata la ricchezza nel gusto della moda maschile. Basta vedere solo i gilè maschile con le fiancate appuntite, con la scollatura arrotondata e  le tasche con alette di seta bianca raso con i disegni di fiori ricamati di seta, oro e argento! Oppure coietto di pelle scamosciata ricamata di seta verde con argento dorato e fodera di pelo di cavallo.

Oggi Venezia si trova sulle 119 isole circondate di 150 canali che sono  legati tra  loro con 400 ponti. In tutti questi  secoli di esestenza nella città affluirono tanti curiosi, che volevano provare il lusso ed la calma della vita veneziana. I venziani invece preferivano trasferirsi in luoghi più tranquilli  dove poter lavorare  e passare una vita normale.

Vicenza città nella regione Veneto  rinomata per le  sue numerose sartorie dove si facevano i vestiti per la classe nobile veneziana è la città dove ebbe inizio la storia di Sarto Reale.

Egidio del Sarto è nato nel 1834  a Venezia da una famiglia di un pescatori e sarti.  Quando era bambino preferireva passare il tempo con sua madre, aiutandola ad aggiustare i vestiti di poveri cittadini, mentre suo padre Remigio andava al mare. Quel periodo il piccolo Egi ha ottenuto il suo nomignolo “Sarto” e quello è stato l’inizio della storia di una sartoria veneziana, che dopo diversi anni  diventatò una delle più famose sartorie tra i nobili veneziani.

La tradizione di dare i cognomi in Italia è nata a Venezia verso il XIV secolo. l'uso dei cognomi è, inizialmente, una prerogativa delle famiglie più ricche. Tali nomi si riferivano di solito al luogo d'origine. Dopo qualche tempo l'uso dei cognomi si estende alle classi  più modeste. Un cognome poteva essere originato da una caratteristica delle persone, il nome del padre, più raramente madre,  la loro occupazione ("Rossi", “Zoppo”). Egidio ha ricevuto il suo cognome, come avete già capito, secondo la sua occupazione.

Nel 1869 Egidio aprì sua piccola sartoria dell’abbiglamento maschile in sestiere di Santa Croce, all’angolo della piazza del palazzo Ca’Pesaro e l’ha chiamò “Sarto Reale”.

Siccome attorno sorgevano chiese e  palazzi prestigiosi dove resiedevano cittadini nobili, la posizione della sartoria di Egidio creò il cerchio dei suoi clienti.

É necessario dire che шд nome SARTO REALE   suonava a Venezia ambiguitamente. I veneziani che non ebbero mail re al sentire SARTO REALE temevano ripercussioni. . La repubblica veniva gestita dal Doge. La persona del Doge determinava  le persone nobili tramite  l’elezione di quaranta prescelti. I rappresentanti di una famiglia non potevono occupare il posto di Doge due volte di seguito.

 

Nonostante qusto i cittadini hanno mostrarono interesse al sarto coraggioso. Gli affari andarono bene velocemente e le voci del maestro abile si sparsero per tutta Venezia. La sartoria aumentava con l’arrivo di  nuovi clienti e in breve  tempo è diventatò una delle più grande e  famose sartorie a Venezia nel XIX secolo.

Nel 1876 nacque il primo figlio di Egidio e sua moglie Gabriela – Antonio, chi ha ottenuto il suo nome dal nonno di Egidio. Dopo due anni Gabriela ha regalato al suo marito un secondo figlio, a cui diedere  il nome di Massimo in onore del fratello di Egidio. Egidio era un padre severo e già in minore età fece assimilare il giusto rapporto  col lavoro ai suoi figli. All’età di sette anni i bambini cominciarono ad aiutare il padre in sartoria.

Antonio e Massimo diventarono  bravi maesrti e lavoravano con la stessa qualità del padre.

Un giorno dopo l’ennesima lavoro,  Egidio, lasciando i suoi figli in sartoria, andò insieme ad un cliente in una Trattoria per bere un pò di limoncello a fine  lavoro. Dopo aver pranzato e augurato buona serata, uscirono  dalla Trattoria. Egidio che alla sua età aveva preso qualche chilo di troppo, inciampando contro un gradino perse l’equilibrio e  cadde. In quel momento soppraggiungeva una carozza trainata da un cavallo a tutta velocità  che s'impeennò per evitare l''investimento ma  purtroppo tutto è accadde  troppo velocemente e la tragedia non poteva essere evitata. Il cavallo  si lascio  cadere  proprio sulla testa di povero Egidio.

In quel giorno d’estate nel 1912 Egidio del Sarto morì.

Dopo la morte del  padre, il figlio maggiore, Antonio, continuò  il suo lavoro. Massimo invece si trasferì sulla terra ferma , a Vicenza aprendo un suo piccolo laboratorio.

Durante La Prima Guerra Mondiale Venezia era sotto bombardamento dell’esercito austriaco ed Antonio fu costretto a chiudere la sartoria ed assieme a  tutta la sua famiglia si trasferì  dal   fratello a Vicenza.

Massimo gestiva la produzione, produceva anche gli abiti militari secondo gli ordini del governo. Antonio si occupava della cucitura individuale.

Nel 1923 è nato il figlio di Antonio, Francesco.

Nel periodo della  Seconda Guerra Mondiale il laboratorio di Antonio e Massimo del Srto fu distrutto sotto i bombardamenti. Massimo, che si trovava in azienda non sopravvisse.

Distrutto dal dolore Antonio decise di non ricostruire la fabbrica. Dopo la guerra, nel 1947, Antonio convinse agli suoi amici, ha trovato la forza per ricostruire la fabbrica di suo fratello e sulla base di sartoria ha avviato la linea dell’abbigliamento maschile sotto il marchio “Sarto Reale”. Il16 Novembre 1947 Antonio l’ha registrato come un marchio dell’abbigliamento classico maschile.

Antonio aiutava suo unico figlio Franceso tornato dalla guerra.

I clienti della fabbrica  erano i negozi privati ma anche le case di moda dal nord d’Italia che ordinavano abiti individuale per le sue collezioni.  Antonio metteva al primo posto la qualità della cucitura, guadagnando un numero sempre più crescente di ammiratori del proprio marchio. Nel 1961, all'età di 85 anni, Antonia ha consegnato il suo business a suo figlio. Mantenendo una qualità ineccepibile, Francesco ha ampliato la produzione, aggiungendo una gamma di nuovi prodotti: impermeabili, cappotti, camicie.

 

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